Sacro Modem

2 – Una religiosità pre-istituzionale

Domande dal basso

Che la religione si diffonda su internet non può certo destare meraviglia: da sempre infatti le chiese hanno usato le innovazioni tecnologiche per diffondere i loro messaggi (2). Meraviglia, semmai, il fatto che le chiese tradizionali si siano accorte delle possibilità di internet con un certo ritardo e anche con qualche preoccupazione. Lo sviluppo di tematiche religiose è infatti stato in gran parte spontaneo, dal basso, su iniziativa dei singoli utenti, e senza alcun piano preordinato di occupazione del cyberspazio da parte delle chiese. Chat room dedicate ad argomenti spirituali, mailing list su temi religiosi, richieste di preghiere scambiate per email e violente polemiche dottrinali e morali su newsgroup specifici dedicati a singole religioni hanno iniziato a diffondersi sulla base di interessi e motivazioni del tutto individuali. Prevalentemente si è manifestata una grande richiesta di informazioni su temi e problemi di carattere religioso, morale e spirituale, che ha stimolato una rapida crescita di web specializzati su questi temi, realizzati da singoli credenti per iniziativa personale e senza alcun rapporto diretto con le chiese di appartenenza. Si tratta in genere di persone che intendono partecipare alla religiosità e spiritualità nei loro propri termini, termini non necessariamente coincidenti con quelli delle dottrine ufficiali e delle religioni istituzionali. Argomenti, discussioni e lo stesso linguaggio sono sovente fuori dalle linee tradizionali delle chiese istituzionali e dei movimenti religiosi organizzati ed evidenziano posizioni religiose personali, private e non istituzionalizzate. Gli argomenti spaziano dalla magia al carisma, dai sacramenti allo sciamanismo, dalla divinazione al volo astrale delle anime, con dibattiti, richieste di informazioni e teorizzazioni che si muovono attraverso tutte le varie forme di religione e che coinvolgono decine e decine di interessanti partecipanti. Le chat relative appaiono talvolta caotiche e superficiali, con discorsi che si accavallano e si mescolano ma è un disordine che non deve ingannare. Sovente le persone che partecipano alle discussioni si conoscono da tempo, hanno già avuto contatti precedenti, personali o attraverso altri canali di internet, e sono spesso preparate e corrette.

Cosa cercano i fedeli

La facilità dell’accesso a internet, rispetto ad altri canali, l’abbondanza di informazioni e la possibilità di stabilire rapidi contatti spingono sempre più gli utenti interessati a ricorrere a questo canale per i loro bisogni religiosi. La ricerca degli utenti di internet in campo religioso risponde sostanzialmente a due esigenze fondamentali. La prima è quella di informarsi, la seconda quella di condividere con altri esperienze, concetti, emozioni.

Le informazioni possono avere un carattere pratico e riferirsi a istituti, organizzazioni, archivi. Internet può essere usata per trovare chiese, informarsi su orari o contattare personale religioso (sacerdoti, pastori…); per informarsi sull’organizzazione interna delle chiese (o di singoli ordini religiosi) e dei movimenti, per reperire documenti teologici o spirituali, omelie, testi sacri.

Accanto a informazioni di questo tipo vi sono poi informazioni più strettamente religiose e spirituali. Nozioni teologiche, miti, elementi dottrinali e contenuti religiosi delle più disparate religioni sono tutti a portata di mouse. Un’abbondanza di materiale religioso on line che consente una sorta di lettura spirituale high tech: apologetica, informazioni sul catechismo, testimonianze, preghiere, senza limiti di confini dottrinali stabiliti dalle chiese istituzionali. Molti, in sostanza, utilizzano internet per nutrire lo spirito in modo interattivo secondo i bisogni e le tendenze personali. Analogamente internet può essere utilizzata per studiare, rivolgendosi, ad esempio, ai moltissimi siti biblici specializzati o alle sempre più diffuse biblioteche on line.

L’altro aspetto è invece la condivisione con altri. Mailing list, chat, club, newsgroup e tutte le opportunità interattive offerte dalla rete sono utilizzate per discutere, polemizzare, scambiare opinioni, pareri e testimonianze ma anche per pregare insieme e tenersi in contatto. In questi contatti l’anonimato offre una grande opportunità di libertà poiché libera dalle censure preventive, cancella i pregiudizi condizionanti e i timori di essere giudicati. Inoltre limita il timore di essere giudicati o di apparire non all’altezza quanto a preparazione culturale. Quando poi si sceglie di rivelare la propria identità ciò può esser la base per una condivisione sincera ed autentica di sentimenti e amicizia.

In assenza di segnali specifici che consentano di riconoscere autorità accreditate, solo il materiale raccolto conta, e il giudizio personale che su questo materiale viene esercitato.

La comunicazione è non verticistica e tutto è accessibile senza filtri. Questa libertà di accesso si accompagna ad un processo di selezione che è attivamente svolto dal soggetto. In genere chi chiede informazioni dottrinali, e le trova, ottiene conferma delle sue posizioni religiose. La possibilità di trovare in internet web relativi alla propria fede, alla propria chiesa organizzazione, ai leader, agisce da convalida delle proprie posizioni. Quelle ottenute tramite internet sono informazioni che riempiono lacune consapevoli o curiosità e sono utilizzate, in genere, solo a condizione che non contraddicano precedenti sistemi di conoscenze. Una volta accettate, possono allora essere incorporate nel proprio fondo di conoscenze ed essere eventualmente scambiate nelle casuali conversazioni con altri. Non è neanche sempre necessario che tali informazioni siano state ricercate inizialmente per scopi religiosi: può trattarsi di elementi appresi solo per curiosità che finiscono per assumere una rilevanza religiosa solo in un secondo momento, quando, magari a seguito di una discussione sviluppata in rete, la questione diventa saliente per la persona. Dal web sono ricavabili informazioni che possono consentire, ad esempio, di valutare se una data chiesa appartiene all’una o altra denominazione religiosa, informazione che può essere utilizzata per sé o passata ad altri.

Informazioni pratiche verificate individualmente possono essere la base per rendere credibili altre informazioni dalle stesse fonti. Nel web abbondano i testi sacri in varie versioni e quindi la possibilità di fare confronti. Oppure si possono avere informazioni giuridiche su casi, norme, linee di condotta opportune, ad esempio su temi di rilevanza morale (aborto, eutanasia…), informazioni che rafforzano le decisioni di aderire o supportare una data posizione.

E’ chiaro che questa ricerca personale non trova soddisfazione adeguata nelle usuali forme di comunicazione da parte delle chiese. La lealtà verso la propria chiesa e il legame religioso non condizionano ciò che si ricerca in internet (Bedell 2000). Si cercano informazioni che non solo aiutano a comprendere meglio le questioni attinenti alla propria religione e agli orientamenti morali della chiesa cui si appartiene ma, soprattutto, che aiutano a prendere decisioni individuali. Le informazioni servono a determinare le proprie scelte e mediante internet gli utenti reagiscono attivamente di fronte a situazioni che li interessano: si cercano risposte a questioni di fatto e si esplorano aree di conoscenza non note. Ciò avviene anche nel caso di persone fortemente legate alla propria chiesa, che hanno sempre operato seguendo istruzioni e input delle autorità religiose locali ed erano abituate a operare secondo comunicazioni ricevute dall’alto e subite più o meno passivamente. Internet consente loro di informarsi attivamente e scegliere quale progetto è per loro importante sostenere e in quale settore accrescere il loro impegno. E’ un processo di scoperta che è ben diverso dal precedente processo di ricezione di istruzioni. E’ verosimile attenderci che la ricerca di informazioni e istruzioni sempre più selettive man mano che crescerà l’uso di internet. Non bisogna però pensare che internet favorisca unicamente il relativismo e l’individualismo religioso. Al contrario, l’evidenza testimonia il costituirsi di rapporti personali tra membri di una stessa chiesa, con scambio mediante email di domande e risposte, di testimonianze, di preghiere.

 

(2) Per alcuni cristiani evangelici la possibilità offerta dalla comunicazione elettronica di far giungere il messaggio evangelico a tutti costituisce, dopo Cristo, il vertice della storia (Hadden e Shupe 1988).