Sacro Modem

1- La religione sbarca su internet

Introduzione

La religione istituzionale recepisce i nuovi mezzi di comunicazione e approda su Internet. Una ricerca su AltaVista, uno dei più diffusi motori di ricerca, riporta oltre 8 milioni di siti relativi a God (1): un risultato più che sorprendente in relazione alla fama che circonda internet. Presentata sovente come il dominio di squallidi peccatori, la Rete ospita invece un gran numero di credenti e di fedeli attivamente impegnati in senso religioso. E’ possibile scoprire che, via modem, cattolici dialogano con satanisti ed ebrei con fondamentalisti islamici e che il dialogo sulle fedi e tra le fedi corre in internet. Le comunità dei fedeli online crescono a ritmo giornaliero: migliaia di persone pregano insieme sulle chat religiose, discutono dei problemi legati alla propria parrocchia o aprono virtualmente la loro anima a un prete al di là dell'oceano, utilizzando lo schermo del computer come una nuova grata di confessionale.

Secondo i dati del Barna Research Group (www.barna.org), un centro californiano specializzato in indagini statistiche su internet, il 12 % della popolazione americana usa internet per scopi religiosi e un adolescente su sei dichiara che nei prossimi 10 anni si aspetta di usare internet come sostituto delle attività religiose tradizionalmente svolte nelle chiese. L’indagine rivela che più bassa è l’età degli intervistati maggiore è la tendenza a utilizzare internet, in alternativa ai tradizionali luoghi di culto, per compiere esperienze religiose. Secondo questa fonte l’uso della rete tra i giovani a scopo religioso è sottostimato e nel 2010 una percentuale tra il 10 e il 20 per cento utilizzerà la rete principalmente o esclusivamente a scopo religioso. Il cyberspazio è destinato a sostituire i tradizionali spazi religiosi per le celebrazioni. La stessa fonte rileva che tra gli strumenti di internet quelli più usati a scopo religioso sono le email e le chat room. I dati si riferiscono ad una indagine del 1998 ma tutto indica che il fenomeno di quelle che sono state definite le cyberfedi sia oggi accresciuto, seguendo la tendenza indicata proprio dal Barna Research Group. E’ dunque realistico immaginare che la rivoluzione informatica influenzerà il modo di intendere la religione. Il problema è il senso di questa influenza: quello cui assistiamo è un processo di mercificazione della fede o sono piuttosto nuove possibilità di espressione del senso religioso quelle che si diffondono via modem?

Le potenzialità spirituali di internet

Su internet si può leggere di religione, parlarne con altri, scaricare testi sacri e documenti ecclesiastici, comprare libri di carattere religioso. Gli appassionati di arte religiosa possono ascoltare musica sacra e compiere tour virtuali di gallerie religiose e luoghi di culto e sempre grazie a internet è possibile ai fedeli individuare le chiese e i centri religiosi più vicini e informarsi sui percorsi più comodi per raggiungerli. Chi lo desidera può ascoltare le parole dei leader e vederli sul monitor oppure leggere discorsi, sermoni, testimonianze, preghiere. Di fatto quelli religiosi sono tra i temi che hanno il maggior spazio sul web, con pagine e siti di argomento spirituale, apposite chat, una infinità di gruppi di discussione e mailing list specializzate. Qualcuno comincia a sposarsi su Internet, sia pure in modo virtuale; monasteri lontani e inaccessibili offrono i loro servizi agli utenti della Rete; i luoghi di culto più vari e distanti sono a portata di modem. Tutte le religioni delle civiltà del passato, dallo zoroastrismo all’antico Egitto, come pure quelle di molte culture primitive, sono discusse, presentate e in qualche caso riattualizzate ad uso e consumo di nuovi fedeli ed adepti. Non solo tutte le principali chiese contemporanee e i gruppi religiosi organizzati hanno i loro web ufficiali, ma sono ormai innumerabili le pagine particolari, realizzate da singoli fedeli, nuovi guru, sedicenti sciamani, profeti, maghi, predicatori e divulgatori dei più diversi messaggi morali (Hadden e Cowan 2000; p. 8). Alcune chiese hanno web molto sofisticati quanto a tecnologia e scopi, mentre altri gruppi si limitano ad una minima presenza, senza aver ancora sviluppato una adeguata strategia di intervento e presenza in internet. Vi sono web incentrati sulla comunicazione verso i propri membri mentre altri si indirizzano soprattutto verso persone e istituzioni estranee o di altro orientamento religioso. Ve ne sono di propaganda, di informazione e studio. Moltissimi sono quelli commerciali, che dispensano, dietro pagamento, consigli spirituali, formule magiche, prodotti religiosi e curativi oltre ad una disparata oggettistica religiosa: tutto ciò che occorre per soddisfare i più vari bisogni religiosi. Migliaia sono le pagine dedicate alle varie forme di divinazione, le cui proposte vanno dalle singole divinazioni a pagamento all’offerta di software divinatori. A tutto questo si debbono aggiungere i nodi di link, che rinviano a centinaia di altri link, i motori specializzati nel settore religioso e quelli iperspecializzati dedicati a singoli ambiti (satanismo, religioni gotiche, cristianesimo...), i web delle organizzazioni anticulti e i siti educativi e scientifici, quali corsi universitari e centri di ricerca.

La rete delle religioni

Non a caso, per venire incontro alle esigenze spirituali di questi cyberfedeli, ma anche alle esigenze di un mercato in crescita, si moltiplicano le iniziative: oggi è possibile studiare testi sacri ed effettuare ricerche teologiche e filologiche mediante internet; numerosi siti di organizzazioni culturali e accademiche o religiose, offrono una serie di risorse per lo studio analitico dei testi sacri, quali la Bibbia, il Corano, testi buddhisti o induisti o ancora di altre tradizioni e fedi; appositi Church Locator consentono di individuare la chiesa della propria confessione geograficamente più vicina; esistono infine siti specializzati in chat religiose, come www.ChurchUsa.com che offre ben 10 diverse chat room per discutere diversi temi religiosi. I risultati, per pagine web di privati, su spiritualità e religiosità, su Lycos, uno dei principali motori di ricerca, oltrepassano per numero ogni altro argomento. Yahoo ha una sezione dedicata a religione e fedi, con apposite chat room e ormai centinaia di club i cui temi vanno dall’astrologia allo zoroastrismo, passando per i miracoli e le esperienze extrasensoriali. Dal giugno del 2000 un apposito portale religioso, Espirituality (http://www.espirituality.com), offre decine di diverse stanze, tutte frequentatissime, svolgere discussioni su temi dal sogno alla divinazione alle questioni legate alla New Age. Ben 30 mila le presenze ogni giorno (Helland 2000, p. 214). In Italia un apposito motore, Spiritualsearch, specificatamente dedicato alle ricerche in campo religioso (con esclusione deliberata di quanto può essere attinente al satanismo) è in continua espansione. Molte parrocchie o singole chiese dispongono di un proprio web che offre informazioni dettagliate sui servizi religiosi e pastorali offerti, presenta i ministri, specifica i calendari delle celebrazioni, consente una visita virtuale della cappella e degli ambienti connessi. In genere è possibile anche effettuare acquisti on line di video, audiocassette e libri di carattere religioso oltre che del materiale in qualche modo connesso con le attività religiose, dalle candele ai paramenti sacri. Sempre più diffusi sono i servizi di richiesta di preghiere via email o le Mailing List utilizzate non solo per svolgere discussioni religiose ma anche per inviare preghiere, e inviti a pregare, a tutti gli iscritti. Quasi tutti i web di organizzazioni religiose offrono la possibilità di un contatto via email, organizzano forum di discussioni on line su temi biblici o comunque spirituali, offrono sermoni on line e, in modo crescente, mettono a disposizione direttamente on line, gratuitamente o a pagamento, alcuni servizi spirituali. E’ così possibile assistere ad una celebrazione via modem con una web cam e partecipare attivamente a funzioni religiose. I circa 1,400 fedeli che ogni settimana raggiungono il sito della St John Internet Church (www.religionnet.com), una chiesa indipendente che opera unicamente on line, ad esempio, possono già svolgere una comunione on line utilizzando solo un modem e una tastiera. Analogamente, presso un sito che si dichiara aderente alla comunità delle Chiese Anglicane (www.theconfessor.co.uk) è possibile confessarsi attraverso internet.

La sfera economica

Tutta questa ricerca spirituale si accompagna, inoltre, ad un giro di affari vorticoso. Vi è un aspetto economico non indifferente che ruota attorno ad alcuni web religiosi, con un mercato di merci e servizi che solo negli Usa si aggira intorno ai 40 miliardi di dollari l’anno. Consideriamo, ad esempio, due importanti siti: Beliefnet (www.beliefnet.com) e Ibelieve (www.ibelieve.com). Il primo è un portale multidenominazionale, con un raggio di informazioni dai neopagani al cattolicesimo, attraverso tutta la galassia della spiritualità orientale e delle chiese protestanti, mentre il secondo è strettamente evangelico. E’ stato Beliefnet il primo ad avventurarsi sulla strada degli affari organizzando via internet la vendita di materiale religioso. IBelieve ha presto deciso di seguirne i passi organizzando anche lui la possibilità per i fedeli di molte religioni di acquistare on line prodotti per il mercato religioso. Si tratta di merci che coprono un ventaglio assai ampio di offerte: libri, ma anche magliette inneggianti a vari temi religiosi, sino alle collanine del rosario. Il successo ottenuto è strepitoso e testimonia non solo l’importanza dei temi religiosi in internet ma anche le potenzialità del mercato. Proprio il successo ha spinto vari investitori a puntare sui due portali e finanziamenti di milioni di dollari da enti e istituti americani, con motivazioni ideologiche oltre che economiche, hanno raggiunto i due web mentre alcune grandi catene di distribuzione hanno stabilito con loro accordi commerciali. Contenuti religiosi, comunità di fede e affari vanno a costituire una sorta di trinità del cyberspazio.

Non occorre però pensare che la dimensione economica sia ovunque prevalente e che l’uso di internet per la vendita di materiale religioso sia sempre connesso con un interesse evidente. Vi sono infatti numerosi altri siti che vendono beni connessi con la religione ma che non hanno eguali risvolti economici (Cave 2000). Tra questi Religiononline (www.religion-online.org), che pubblica saggi di teologia e Religionnews (www.religionnews.com), specializzato in aggiornamenti e commenti su questioni religiose di attualità.

 

(1) Nella stessa indagine risultavano oltre 19 milioni di siti relativi a sex, Per la precisione 19.480.074 per sex e 8.635.632 per God. I dati risalgono al 28/3/2002. Interessante rilevare che in italiano, lo stesso motore di ricerca stabiliva 236.565 pagine per la parola sesso e ben 713.709 per la parola Dio. In cambio solo 105.595 erano i siti recensiti sotto il termine religione.